by http://www.uniriot.org/
Italy a country is really unbearable and this is not so much because there is a solid majority to govern racist and neo-cons, one rooted in the most productive, unbeatable in the media scene, but especially for the mediocrity of his opposition. An opposition without courage or passion. Just read the newspapers today, the better the Republic, or read the statements of Franceschini to make this brief account. When they exploded
Greek students, following the murder of the poor Alexis, Ilvo Diamond wrote for Republic for analysis nothing trivial about common feature of the new generation to struggle from France to Italy, from Greece to Spain - to paraphrase the words of Diamonds ‒ una generazione estranea al patto sociale alza la testa e pretende di riavere indietro il futuro che la precarietà le ha sottratto. Nelle scorse settimane, mentre in Francia venivano sequestrati i manager, Bernardo Valli ha dedicato pagine importanti all'anomalia d'oltralpe.
Il radicalismo francese è una sorta di modello da coccolare per la sinistra italica, sempre utile per ricordare a Berlusconi che anche la destra neocon più raffinata, quella di Sarkò, è tutt'altro che al sicuro. Poi Londra e l'assedio della City: per la prima volta capita di leggere Ezio Mauro e Massimo Giannini che si spingono a giustificare la rabbia anti-banche. Certo entrambi condannano la violenza, ma ratificano la necessità di un nuovo patto sociale contro la crisi. Aggiungo infine un elemento non marginale. L'Italia è un paese in cui le sue sinistre celebrano da quasi mezzo secolo i fasti del sessantotto studentesco. Un sessantotto senza operai e senza rivoluzione, indubbiamente, educato e pieno di buona società, comunque anno straordinario e senza pari. Nel sessantotto romano spicca un'esperienza che nessun politico della sinistra italica ha mai ripudiato: Valle Giulia.
Quanto accaduto ieri a Torino non si discosta molto, nella sostanza materiale, dai fatti di quarant'anni fa, così come, seppur con molte differenze, dalle rivolte greche e francesi. Ma ripercorriamo, fuori dalle menzogne giornalistiche, gli eventi torinesi. Almeno 10.000 studenti si mettono in procession, arrived from all over Italy, as well as by the faculties of Turin. Desire shared by all is to violate the red zone, just to say a militarized city and to oppose the university reforms. Thousands of students Wave have put aside the fear, that their loneliness, and the intensity of the collective courage have tried to walk, despite the riot police cingesse siege to the Castello del Valentino. Plexiglass shields and helmets to protect your head from the crash. Then the charges, already violent yesterday. Batons, tear gas, but above all many, those of the Genoese Cs memory, as Mortola. Then the defense, all stirred together, without separation tra buoni e cattivi. Immediata la gestione giornalistica: no global e violenti prendono l'Onda in ostaggio. Corriere e Repubblica sostanzialmente omogenei, per la prima volta da settembre.
Occorre dirlo a voce alta, in questo paese di razzisti e codardi, ieri migliaia di studenti dell'Onda hanno alzato la testa, nei confronti di chi alla contrattazione sociale ha sostituito l'autoritarismo. Dopo mesi di lotte gli studenti italiani hanno ricevuto porte chiuse e manganelli. Da che parte sta la violenza, quella vera, quella del potere cieco e sordo? Ieri a Torino c'era solo indignazione, forte e ragionevole.
Francesco Raparelli, Dottorando di ricerca in Filosofia politica
Italy a country is really unbearable and this is not so much because there is a solid majority to govern racist and neo-cons, one rooted in the most productive, unbeatable in the media scene, but especially for the mediocrity of his opposition. An opposition without courage or passion. Just read the newspapers today, the better the Republic, or read the statements of Franceschini to make this brief account. When they exploded
Greek students, following the murder of the poor Alexis, Ilvo Diamond wrote for Republic for analysis nothing trivial about common feature of the new generation to struggle from France to Italy, from Greece to Spain - to paraphrase the words of Diamonds ‒ una generazione estranea al patto sociale alza la testa e pretende di riavere indietro il futuro che la precarietà le ha sottratto. Nelle scorse settimane, mentre in Francia venivano sequestrati i manager, Bernardo Valli ha dedicato pagine importanti all'anomalia d'oltralpe.
Il radicalismo francese è una sorta di modello da coccolare per la sinistra italica, sempre utile per ricordare a Berlusconi che anche la destra neocon più raffinata, quella di Sarkò, è tutt'altro che al sicuro. Poi Londra e l'assedio della City: per la prima volta capita di leggere Ezio Mauro e Massimo Giannini che si spingono a giustificare la rabbia anti-banche. Certo entrambi condannano la violenza, ma ratificano la necessità di un nuovo patto sociale contro la crisi. Aggiungo infine un elemento non marginale. L'Italia è un paese in cui le sue sinistre celebrano da quasi mezzo secolo i fasti del sessantotto studentesco. Un sessantotto senza operai e senza rivoluzione, indubbiamente, educato e pieno di buona società, comunque anno straordinario e senza pari. Nel sessantotto romano spicca un'esperienza che nessun politico della sinistra italica ha mai ripudiato: Valle Giulia.
Quanto accaduto ieri a Torino non si discosta molto, nella sostanza materiale, dai fatti di quarant'anni fa, così come, seppur con molte differenze, dalle rivolte greche e francesi. Ma ripercorriamo, fuori dalle menzogne giornalistiche, gli eventi torinesi. Almeno 10.000 studenti si mettono in procession, arrived from all over Italy, as well as by the faculties of Turin. Desire shared by all is to violate the red zone, just to say a militarized city and to oppose the university reforms. Thousands of students Wave have put aside the fear, that their loneliness, and the intensity of the collective courage have tried to walk, despite the riot police cingesse siege to the Castello del Valentino. Plexiglass shields and helmets to protect your head from the crash. Then the charges, already violent yesterday. Batons, tear gas, but above all many, those of the Genoese Cs memory, as Mortola. Then the defense, all stirred together, without separation tra buoni e cattivi. Immediata la gestione giornalistica: no global e violenti prendono l'Onda in ostaggio. Corriere e Repubblica sostanzialmente omogenei, per la prima volta da settembre.
Occorre dirlo a voce alta, in questo paese di razzisti e codardi, ieri migliaia di studenti dell'Onda hanno alzato la testa, nei confronti di chi alla contrattazione sociale ha sostituito l'autoritarismo. Dopo mesi di lotte gli studenti italiani hanno ricevuto porte chiuse e manganelli. Da che parte sta la violenza, quella vera, quella del potere cieco e sordo? Ieri a Torino c'era solo indignazione, forte e ragionevole.
Francesco Raparelli, Dottorando di ricerca in Filosofia politica
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